Consigli dei Veterinari
Il cane anziano
Conoscere i problemi del cane anziano è di fondamentale
importanza per gestire al meglio lo stato di salute dei nostri amici
a quattro zampe.
La durata massima della vita di un cane è fissata in circa 27 anni, mentre la vita media è di circa 13 anni; raramente si trovano esemplari che superano i venti anni di età.
Esistono però notevoli differenze legate sia alla razza che alle varie taglie come evidenziato nell’elenco sottostante:
· cani di taglia piccola (peso <10 kg): vita media 14 (11,5) anni
· cani di taglia media (peso compreso tra 10 e 25 kg): vita media 12 (10) anni
· cani di taglia grande (peso compreso tra 26 e 45 kg): vita media 9,5 (8,5) anni
· cani di taglia gigante (peso >45 kg): vita media 8,5 (7,5) anni.
Il
valore fra parentesi rappresenta la soglia geriatrica media, cioè il
momento in cui il cane si può definire anziano. Entrambi i valori
devono essere presi con le molle; la vita media (e la soglia
geriatrica) di un insieme di cani di una data razza può essere
innalzata migliorandone le condizioni di vita (un conto è
passare un inverno nella cuccia in cortile, per quanto confortevole,
e un conto è passarlo in casa!
Questo è anche indirettamente uno dei motivi perché cani di taglia
grande vivono di meno), l’alimentazione (un’alimentazione
con cibi per cani di buona qualità è sicuramente migliore che
un’alimentazione con i resti della nostra cucina, pane e pasta in
primis) e l’esercizio
fisico (i
cani di taglia media e grande fanno spesso poco esercizio e hanno
poco spazio a disposizione).
Lo
stile di vita è molto importante, ma arriverà il momento in cui,
generalmente dopo il settimo anno di vita, il metabolismo del nostro
amico inizierà a subire un inevitabile rallentamento ed egli
comincerà a reagire in modo meno grintoso alle situazioni che per
lui risultano stressanti.
È da questo momento in poi che occorrerà da parte nostra una
maggiore attenzione per cercare di minimizzare il più possibile i
problemi legati all’invecchiamento, un fenomeno inevitabile che
sostanzialmente è caratterizzato dalla progressiva riduzione delle
capacità dell’organismo di rispondere in modo adeguato alle domande
dell’ambiente in cui esso si trova a vivere.
Invecchiamento del cane: le varie problematiche
Il rallentamento del metabolismo del cane avrà come inevitabile
conseguenza una riduzione del suo fabbisogno energetico, riduzione
che, in un cane che fa una vita attiva, può arrivare al massimo al
20%.
Si registrerà inoltre una diminuzione della capacità di digerire
determinati cibi e sarà quindi opportuno somministrare degli
alimenti contenenti elementi nutritivi adeguatamente bilanciati e
studiati per migliorare il processo digestivo e prevenire patologie
renali.
Un campanello d’allarme dell’eventuale presenza di problemi di tipo
ormonale e renale è rappresentato dalla polidipsia, termine che
indica una condizione caratterizzata da un consumo di acqua
decisamente maggiore di quello che per lui è sempre stato normale;
in linea generale viene considerato patologico un consumo idrico,
nell’arco delle 24 ore, superiore a 80-100 ml per ogni kg di peso.
La polidipsia è un sintomo da non sottovalutare ed anzi è un valido
motivo per consultare il proprio veterinario che potrà accertarsi
del problema sottoponendo il cane a un esame delle urine; il
rilevamento del peso specifico urinario permetterà di confermare o
smentire la presenza di polidipsia.
Con il passare del tempo, alcuni cani sperimentano maggiori
difficoltà nella masticazione e preferiscono quindi consumare cibi
morbidi; il problema può essere legato non soltanto al fisiologico
invecchiamento della dentatura, ma anche al fatto che in passato si
è trascurata l’igiene orale (si tenga conto che periodicamente è
opportuno effettuare una detartrasi).
Un altro problema frequente che si riscontra nell’età anziana del
cane è la costipazione; questo sintomo è legato sia alla diminuzione
dell’attività gastrointestinale sia alla sedentarietà.
L’esercizio fisico è oltremodo importante per il nostro amico a
quattro zampe perché nei cani sedentari, oltre a un aumento dei
problemi dell’apparato gastrointestinale, si registra un certo
incremento del rischio della comparsa di patologie a carico
dell’apparato locomotore. Man mano che l’invecchiamento progredisce,
la massa muscolare del nostro amico va incontro a una lenta, ma
progressiva atrofia e la sostanza ossea si riduce; in molti animali
si ha osteoporosi, una condizione che porta inevitabilmente a una
pericolosa fragilità delle ossa. Per cercare di ridurre, nei limiti
del possibile, i problemi sopracitati, è necessario garantire al
nostro amico cane un quotidiano esercizio fisico nonché apportare
opportune modifiche al suo regime alimentare. Ciò limiterà anche il
rischio che il nostro amico vada sovrappeso; quest’ultimo è un
grande nemico dell’apparato scheletrico che molto spesso risulta
sofferente a causa di processi artrosici in progressiva evoluzione
che prevalentemente interessano gli arti posteriori. Non si
dimentichi poi che il sovrappeso induce anche problemi polmonari e
cardiaci.
Un’altra conseguenza dell’invecchiamento è la disidratazione
tissutale; ciò rappresenta un problema per la cute del nostro amico
che è più predisposta a fenomeni di ipercheratosi, una condizione
patologica caratterizzata da un incremento dello spessore dello
strato corneo dell’epidermide. Altri problemi all’apparato
tegumentario sono rappresentati da un incremento della fragilità dei
peli che peraltro tendono a diventare più secchi. Si registra
generalmente anche un’iperplasia a livello delle ghiandole sebacee,
una condizione che favorisce la comparsa di adenomi, cisti e
talvolta processi neoplastici.
Man mano che l’età avanza, si registra anche una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, un problema di non poco conto in quanto comporta una riduzione delle capacità di fronteggiare le malattie, in particolar modo quelle virali. È pertanto decisamente importante continuare a effettuare i richiami vaccinali ed effettuare periodici esami del sangue, utili a evidenziare precocemente eventuali problemi legati all’avanzare dell’età. L’aumento della sensibilità ai processi infettivi favorisce peraltro la predisposizione a sviluppare bronchiti a carattere cronico; il problema è poi accentuato dal fatto che, di norma, le secrezioni dell’apparato respiratorio sono meno abbondanti, ma risultano più vischiose, cosa che comporta un’otturazione dei bronchioli. Di norma il parenchima polmonare tende a perdere elasticità. Un sintomo caratteristico di problemi a livello polmonare è rappresentato dalla tosse; spesso questa viene trascurata agli esordi, ma quando essa si protrae per lungo tempo deve suscitare una certa preoccupazione.
L’invecchiamento ha fra le sue conseguenze anche un peggioramento delle condizioni dell’apparato cardiocircolatorio; la gittata cardiaca si riduce e si registra un certo aumento della frequenza di problemi cardiaci e neoplasie. Con il passare dell’età, anche i processi di termoregolazione subiscono delle modificazioni e il mantenimento della corretta temperatura corporea risulta più difficile.
La senescenza non fa sconti nemmeno al sistema nervoso che subisce
varie modificazioni; a causa della riduzione del numero di neuroni,
si registrano problemi a livello delle performance neuromuscolari e
aumenteranno i rischi di sviluppare neoplasie e disturbi a livello
neuromuscolare. Anche gli apparati visivo e uditivo risulteranno più
indeboliti.
Fra le più gravi patologie che caratterizzano l’età avanzata vi sono
le neoplasie che possono colpire vari organi, in particolare le
mammelle nei soggetti di sesso femminile e i testicoli in quelli di
sesso maschile. Visite veterinarie periodiche contribuiscono a
diagnosi precoci con conseguente miglioramento della prognosi.
La notevole diffusione dei tumori mammari nei cani di sesso femminile ha fatto sì che aumentasse notevolmente il numero di studi relativi a questo problema; tali studi hanno mostrato che una sterilizzazione effettuata in età precoce riduce in modo significativo l’incidenza di tali neoplasie.